Vsevolod Pudovkin (Vsevolod Illarionovič Pudovkin n. 1893, Penza, Russia – m. 1953, Jūrmala, Lettonia) è un regista russo. Pudovkin inizia a studiare matematica, ma allo scoppio del primo conflitto mondiale si arruola volontario, tornato in Russia assiste a Intolerance di Griffith e decide di avvicinarsi al mondo del cinematografo; egli frequenta quindi la Russian State Film School sotto Vladimir Gardin e in seguito diventa allievo e assistente di Lev Kulešov. Pudovkin sarà uno dei protagonisti di quella che verrà definita scuola del montaggio sovietico, ma assumerà posizioni meno estreme rispetto a quelle di Vertov ed Ėjzenštejn: egli riconoscerà al montaggio un ruolo centrale nell’elaborazione dell’opera filmica, non dimenticando però l’importanza della sceneggiatura, che redige meticolosamente, né il ruolo fondamentale dell’attore. Il suo cinema, a differenza di quello dei suoi contemporanei intento a tracciare un’epica del popolo e della rivoluzione, si concentra sull’individuo e ridona spessore psicologico al personaggio, ne mostra lo sviluppo emotivo e la realtà interiore dentro la quale si riflette la Storia. Tema centrale della trilogia rivoluzionaria di Pudovkin composta da La madre (1926), La fine di San Pietroburgo (1927) e Tempesta sull’Asia (1928) è, infatti, la lenta presa di coscienza politica da parte dell’individuo.
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