Germaine Dulac (Charlotte Elisabeth Germaine Saisset-Schneider, n. 1882, Amiens – m. 1942, Paris, Francia) prima di diventare una regista e produttrice cinematografica, agli inizi del ‘900 è stata giornalista per un periodico femminista (Le Francaise) e scrittrice di alcuni drammi teatrali. Si unisce artisticamente a Louis Delluc sposando l’estetica del movimento Impressionista e andando quindi ad accrescere la schiera di autori, del calibro di Jean Epstein, Marcel l’Herbier ed Abel Gance, di tale corrente artistica.
Unica donna protagonista della scena impressionista, Dulac perfeziona l’uso di dissolvenze incrociate, sovrimpressioni e mascherini. Dulac è forse la prima donna a trattare l’angosciante condizione femminile in una società quietamente patriarcale (nel 1906 Alice Guy aveva tentato qualcosa di simile con un cortometraggio-parodia Les Résultats du féminisme). Nel 1905 Saisset-Schneider sposa Louis-Albert Dulac, col quale nel 1915 crea la casa di produzione Delia e dal quale divorzia nel 1920 per continuare la sua esistenza insieme alla compagna di una vita, la regista Marie-Anne Colson-Mallevile, così nel 1923 l’ormai Dulac dà vita al suo capolavoro, La Souriante Madame Beudet.
Le figure dei film di Dulac si muovono all’interno di un ambiente borghese soffocante, indagato in alcuni casi minuziosamente grazie all’uso narrativo che Dulac fa degli oggetti di scena. La sua ricerca di continuità strutturale – realizzabile tramite immagini montate ritmicamente in vista di una completa armonia visiva – ci restituisce un quadro molto personale, ma altrettanto comune, di quello che una donna della classe media viveva quotidianamente all’ombra di una universale immagine pubblica, che la voleva protagonista di una perfetta vita coniugale.
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