In Italia, lo sviluppo dell’industria cinematografica sopraggiunse in ritardo rispetto ad altri paesi europei. Il primo film italiano ad essere proiettato in pubblico fu La presa di Roma (1905) di Filoteo Alberini. Il film venne proiettato proprio innanzi a Porta Pia la sera del 20 settembre 1905, in occasione dell’anniversario della Presa di Roma. Di quest’opera non sopravvivono però, che pochi frammenti.
A partire dal 1905, la cinematografia italiana conobbe un momento di rapida crescita e consolidamento anche a livello mondiale. Case di produzione erano già attive a Torino ed a Roma, ma da questo momento si assiste alla crescita del loro numero. Se molti film italiani coevi appaiono remake di film francesi dell’epoca, ciò si deve alla mancanza di tecnici specializzati che indusse le produzioni italiane ad assumere personale dall’estero e soprattutto dalla Francia.
Non solo tecnici vennero assunti dall’estero, ma anche diversi artisti, tra i quali soprattutto intepreti del comico, genere che stava diventando sempre più popolare in Francia. Nel 1908, ad esempio, la Italia Film di Torino assunse dalla Pathè l’attore comico André Deed, che andò a vestire i panni di Cretinetti, personaggio non molto dissimile da quello di Boireau con il quale Deed si era fatto conoscere in Francia. Il successo dei film di Cretinetti spinse le case rivali della Itala Film a produrre altre serie comiche, come quelle dell’Ambrosio Film basate sul personaggio di Robinet, interpretato dallo spagnolo Marcel Fabre, o quelle di Tontolini e Polidor, interpretate da Ferdinand Guillaume e realizzate dalla Cines.
Benché restassero inferiori, per qualità ed originalità , ai modelli francesi ai quali si rifacevano, queste serie comiche furono molto popolari all’epoca. Prodotte in maniera piuttosto economica esse si rivelarono particolarmente redditizie consentendo ai produttori italiani di investire maggiori risorse nei film di genere epico-storico, costruiti ad imitazione dei film d’arte che si andavano producendo in Francia nello stesso periodo.
Già nel 1908, e cioè nello stesso anno in cui usciva nelle sale L’Assissinat du Duc de Guise, l’ Ambrosio Film di Torino produceva il primo film italiano di genere epico-storico: Gli ultimi giorni di Pompei, il quale riscosse un enorme successo anche oltre i confini nazionali.
Il successo di questo film incoraggiò i produttori italiani a cimentarsi nella produzione di altri lungometraggi di genere epico storico. A differenza che nel resto d’Europa, in Italia, il cinema ebbe vita breve come spettacolo itinerante, stabili sale cinematografiche si diffusero presto in tutto il Paese e queste si rivelarono particolarmente adatte alla visione di film di lungometraggio, formato che in Italia poté affermarsi prima che altrove e che porterà ben presto la cinematografia italiana ai vertici del mercato mondiale come vedremo nel capitolo successivo.
Riferimenti bibliografici e sitografia
D.Bordwell e K.Thompson, L’espansione internazionale del cinema 1905-1912, in Storia del cinema e dei film. Dalle origini al 1945, Editrice Il Castoro, Milano 1998.
Leonardo Gandini, Il regista nel cinema muto italiano, in La regia cinematografica. Storia e profili critici, Carocci Editore, Roma 1998.
Lucilla Albano, Le origini della regia (1896 – 1914), in Il secolo della regia. La figura e il ruolo del regista nel cinema , Marsilio Editori, Venezia 1999.
M. Canosa, H. C. Doyle, M. Vecchietti, 1905, La presa di Roma: alle origini del cinema italiano , ed. Cineteca di Bologna, Bologna 2006.
Roberto Rebora, Filoteo Alberini, in www.treccani.it
Arturo Ambrosio, in www.treccani.it
Grazie mille per il questo post. Era molto informativo.