02.4 Il cinema francese oltre Lumière e Méliès

A seguito del successo dei Lumière e dei film di Méliès nacquero in Francia alcune importanti case di produzione che avrebbero dominato la scena internazionale per lungo tempo come la  Pathé Frères,  fondata da Charles Pathé nel 1896, e la Gaumont,  fondata da Lèon Gaumont un anno prima. A queste due grandi case di produzione si aggiungerà più tardi una terza, Le Film d’Art, destinata ad una più breve carriera, ma anche ad influenzare fortemente la cinematografia di quegli anni. Salite ai vertici del  mercato mondiale del film, la Pathé e la Gaumont ne avrebbero per prime stabilito le regole che restano valide ancora oggi.

Fonografo Pathé messo in commercio nel 1898

La  Pathé Frères era nata come società di produzione di materiale fonografico, ma ben presto si interessò al nuovo mezzo intravedendone le numerose potenzialità. Fu durante l’Esposizione Universale del 1900, che Charles Phaté riuscì ad assumere nella sua società Ferdinand Zecca, che  in quell’occasione gestiva uno stand per la Gaumont. Nato da una famiglia di commedianti, Zecca, giunse al cinema attraverso il sonoro, aveva infatti prestato la sua voce per alcune registrazioni fonografiche della Pathé e per questa aveva diretto un film sonoro sperimentale: Le Muet mélomane. Era poi passato alla Gaumont dove aveva diretto un altro film sonoro: Les Méfaits d’une tête de veau.  Il suo definitivo approdo alla Pathé fece la sua fortuna e quella della giovane società. Nelle produzioni della Pathé, Zecca incentrava su di sé diversi ruoli: sceneggiatore, attore, regista, scenografo. I primi film di Zecca sono con tutta evidenza plagi degli autori inglesi: Rêve et réalité |►|ad esempio, è una copia di Let Me Dream Again |►|, come La Loupe de grand-maman lo è di Grandma’s Reading Glass |►|. Ce que je vois de mon sixième |►| è invece costruito ad imitazione di As Seen Trough a Telescope |►| e darà vita a tutta una serie di film voyeuristici, prodotti e promossi dalla Pathé, il più celebre dei quali è senza dubbio Par le trou de la serrure (1901):

Tra i film più notevoli ed originali di Ferdinand Zecca va ricordato Histoire d’un crime (1901), storia di un  condannato a morte che, prossimo all’esecuzione, rivive in sogno i suoi misfatti. Per rappresentare il sogno, Zecca utilizza un espediente già utilizzato in altri film di Smith o Williamson: quello di fare apparire sul muro della cella, accanto al criminale dormiente,  una sagoma nella quale scorrono le immagini del passato. Si tratta di un primissimo esempio di flashback. Il film ottenne un successo internazionale e permise alla Pathé di portare alla notorietà il suo marchio.

Più che a produrre film di qualità, la Pathé era interessata a produrre film in grande quantità. Negli studi di Vincennes ci si organizza per realizzarne a ritmi industriali: il cinema cessa di essere un prodotto artigianale come lo era stato per Méliès e gli altri pionieri. D’altro canto questo continuo plagiare, imitare, riproporre formule di film di successo, propri o altrui, conduce alla nascita di quelli che definiamo oggi i generi cinematografici. All’inizio del secolo tra le tipologie di film più frequentate dai registi della Pathé vi erano i film a trucchi che imitavano quelli di Méliès, e le attualità ricostruite. Due generi di film che andranno velocemente a sparire: i primi verranno assorbiti dai film di genere fantastico e comico, i secondi verranno soppiantati dai drammi storici in costume. Il primo film di successo di questo genere fu La Vie et la passione de Jésus Christ (1903) che Ferdinand Zecca supervisionò e diresse insieme a Lucien Nonguet.

Questo film in tre rulli costituiva un vero e proprio colossal per l’epoca. Attraverso ventisette quadri il film ripercorre gli episodi più celebri della vita di Gesù di Nazaret dall’infanzia fino alla sua morte e resurrezione. Si tratta della prima trasposizione cinematografica dei racconti dei vangeli dopo quella realizzata dai Lumière. Ciascun quadro / scena costituisce un’unità narrativa indipendente che spesso esaurisce in sé l’intera sequenza. Zecca e Nonguet non utilizzano ancora il montaggio in funzione narrativa, ma vi ricorrono per realizzare i loro effetti speciali. Proprio per questa ragione, e dovendo confrontarsi con un tema narrativamente complesso, i due registi sono costretti a ricorrere al carrello che rappresenta forse l’elemento stilistico più moderno del film. Per questo film venne inoltre utilizzato il nuovo sistema di colorazione messo a punto alla Pathé: la colorazione à pouchoir. A partire da una copia originale del film venivano ritagliate delle sagome corrispondenti alle aree da riempire con un determinato colore che veniva applicato sulla pellicola tramite un rullo imbevuto di sostanze coloranti.

frammento di pellicola del film di Ferdinand Zecca e Lucien Nonguet The Life and Passion of Christ (1903). La pellicola venne colorata tramite la tecnica detta “au pochoir”, messa a punto negli stabilimenti Pathé.

Zecca, promosso direttore artistico, continuerà a cimentarsi in film di vario genere: da ricostruzioni storiche a film basati su trucchi, da drammi sociali a riproposizioni di celebri favole. Più che alla ricerca artistica, l’opera di Zecca appare votata ad incontrare il favore del pubblico: Zecca, non è interessato a proporre nuove soluzioni linguistiche o a sperimentare nuove tecniche, si prova  con successo, come abbiamo visto, nell’imitazione dei film più popolari dei suoi contemporanei, dei registi di Brighton ed in particolar modo di Méliès. Il suo nome è a vario titolo legato alla realizzazione di oltre cinquecento pellicole che contribuirono in modo determinante all’affermazione della Pathé.

Pathé Frères alla conquista del mondo

Grazie anche allo straordinario successo internazionale de La Passione, già nel 1904 la Pathé poteva aprire le sue filiali estere. Fu la prima società ad assumere una struttura verticale: la Pathé fabbricava  macchine da presa, pellicola e proiettori, possedeva teatri di posa, produceva e distribuiva film anche acquistati da altri produttori e nel 1905 gestiva già un ampio circuito di sale cinematografiche. Scegliendo di non vendere i suoi film (come aveva fatto Méliès con i suoi finendo poi sul lastrico), ma di noleggiarli, fissò le basi del commercio cinematografico.

I laboratori di sviluppo della Pathé. Questa foto del 1906 mostra bene come la produzione cinematografica andasse assumendo modelli industriali.

Se Méliès rimase sempre solo nel suo atelier a curare ciascuna fase del lavoro, la Pathé ebbe la lungimiranza di circondare la figura di Zecca, di numerosi e validi collaboratori che egli stesso si occupava di istruire e formare. Oltre al già citato Lucien Nonguet, altri celebri registi della Pathé furono Louis Joseph Garnier, che si specializzò nel genere comico e diresse i primi film di Max Linder, e Albert Capellani che fu invece autore di numerose pellicole di genere drammatico.

Un’altra figura di spicco della Pathé fu il regista spagnolo Segundo de Chomón. Questi fu l’autore di svariati film di argomento fantastico e avventuroso che spesso imitavano le opere di Georges Méliès, basti citare Excursion dans la Lune (1908), remake del celeberrimo Voyage dans la Lune (1902). Appassionandosi agli effetti speciali, perfezionò la tecnica dello stop-motion realizzando Le Théâtre de petit Bob (1906) | ►|, film nel quale riesce ad animare il contenuto di una scatola di giocattoli. In La Maison ensorcelée (1907) | ►|, invece, prendono vita cibi e oggetti su di una tavola imbandita. Per queste opere è annoverato tra i pionieri del cinema d’animazione.

Fin dal suo avvio, la Pathé Frères ebbe come principale rivale la connazionale Gaumont. Questa società, fondata nel 1897, si interessava in principio soprattutto alla produzione e alla vendita di materiali fotografici e proiettori. Il primo film che produsse fu il cortometraggio La Fée aux Choux (1897), scritto e diretto da Alice Guy, la prima regista donna nella storia del cinema, che aveva cominciato a lavorare per la Gaumont come semplice segretaria.

Alice Guy divenne la figura chiave della Gaumont girando per questa società numerosi reportage e attualità. Avendo bisogno di collaboratori, si interessò personalmente di formare altri registi, montatori, scenografi. Ben presto i suoi film, girati in principio in un’unica scena/sequenza, acquistano uno sviluppo narrativo sempre più articolato, com’è possibile constatare già in  L’Assassinat du courrier de Lyon (1904). Nel 1905 la Gaumont aveva terminato, a La Villette, la costruzione della  Cité Elgé, il più grande complesso di teatri di posa al mondo.

Qui Alice Guy codiresse con Victorin Jasset la  La Naissance, la vie et la mort du Christ (1906), ispirato alle illustrazione della Bibbia di James Tissot, un colossal in 25 quadri, con 300 comparse e 660 metri di pellicola. É l’unico film su questo soggetto realizzato da una donna, da confrontare con il film di Zecca girato tre anni prima.

Alice Guy lasciò la Francia nel 1907 per proseguire la sua carriera negli Stati Uniti. Affidò la direzione degli studios al suo collaboratore  Louis Feuillade che si rivelò geniale regista di serial, come quello comico di Bébé, personaggio interpretato da  Renè Dary, o quelli criminali di Fantômas e Les Vampires.

Locandina pubblicitaria della Gaumont per la seria di Fantômas

Un’altra figura di spicco della Gaumont nel primo decennio del secolo fu quella di  Émile Cohl, autore di Fantasmagorie (1908), il primo film di animazione realizzato su pellicola. Cohl univa così all’arte del cinema sviluppata dai Lumière quella delle pantomime del teatro ottico di  Émile Reynaud. Nasceva il cinema d’animazione.

La terza importante casa di produzione  francese, Le Film d’Art, fu fondata da Paul Lafitte nel 1908 su sollecitazione dei membri della Comédie-Française. Come evidenziato dal nome, questa società si proponeva di realizzare film che incontrassero il favore delle classi elitarie, proponendo accurate ricostruzioni storiche, adattamenti dei grandi capolavori della letteratura, e scritturando celebri attori e registi teatrali. Il film che segnò il debutto della neonata produzione fu L’Assassinat du duc de Guise (1908).

Al film collaborarono alcuni dei più celebri attori del tempo, i cui nomi vennero ampiamente utilizzati per la promozione del film. Prendeva così il via il fenomeno dello star system, in seguito sviluppato negli Stati Uniti. Pur essendo un film muto presentava una colonna sonora originale, che veniva eseguita dal vivo in sala, composta da Camille Saint-Saëns. Fu probabilmente la prima colonna sonora mai composta appositamente per un film. Le Film d’Art continuò a produrre con le stesse modalità gli altri suoi film fino a cessare la sua attività negli anni Venti. Eppure ebbe unagrande influenza sul cinema  mondiale, in particolare per la nascente cinematografia italiana.

Illustrazione degli interni degli studios della Le Film d’Art a Neully. 1908.

Se in Francia, come abbiamo visto, la cinematografia andò fin da subito strutturandosi in un solido sistema industriale, negli Stati Uniti sviluppo dell’industria nazionale non fu altrettanto rapido, ostacolato principalmente dalla guerra dei brevetti innescata da Thomas Alva Edison come vedremo nel capitolo successivo.

Riferimenti bibliografici e sitografia

D.Bordwell e K.Thompson, L’espansione internazionale del cinema 1905-1912, in Storia del cinema e dei film. Dalle origini al 1945, Editrice Il Castoro, Milano 1998.

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G. Sadoul, Les débuts de Feuillande et de Jasset , in Histoire générale du cinéma, 2° vol., Les Pionniers du cinéma, Denoël, Parigi 1947.

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G. Sadoul, Le Films d’Art , in Histoire générale du cinéma, 2° vol., Les Pionniers du cinéma, Denoël, Parigi 1947.

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G. Sadoul, L’école comique française , in Histoire générale du cinéma, 3° vol., Le Cinéma devient un art, Denoël, Parigi 1947.

G. Sadoul, Premiers dessins animés , in Histoire générale du cinéma, 3° vol., Le Cinéma devient un art, Denoël, Parigi 1947.

Lucilla Albano, Le origini della regia (1896 – 1914), in Il secolo della regia. La figura e il ruolo del regista nel cinema , Marsilio Editori, Venezia 1999.

Lorenzo Dorelli, Émile Cohl, in www.treccani.it

Monica Dell’Asta, Louis Feuillade, in www.treccani.it

Ferdinand Zecca, in www.fr.wikipedia.org

Alice Guy, in www.fr.wikipedia.org

Louis Feuillade, in www.fr.wikipedia.org

Pathé, in www.fr.wikipedia.org

Gaumont, in www.fr.wikipedia.org

Le Film d’Art, in www.fr.wikipedia.org


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